sabato 28 gennaio 2012

A spasso per la città che vorrei...

Oggi mi è venuta un’idea. Ho pensato alla città che vorrei. Eccola qui:
arrivo in stazione, sono le 9, il sole riscalda anche un po’ l’aria che di solito in questi tre giorni (chiamati della merla perché sono i più freddi dell’anno) è particolarmente pungente. Mi guardo intorno e vedo, appena fuori dal binario, una freccia che indica: toilettes per grandi, bar, edicola, stanza delle coccole. Mi precipito alla stanza delle coccole. Il piccolo, in giro con me a vedere una mostra a cui tenevo particolarmente, va cambiato e deve fare la pappa. Lì dentro c’è tutto quello che mi serve: poltrona per allattare, fasciatoio, scaldabiberon (funzionante!). Attacco, pulisco, mangia, passeggino, si gira. In autobus c’è il posto per le mamme con passeggino e la pedana per salire. La mostra è bellissima, se non hai con te un marsupio te ne danno uno all’ingresso. Al pupo piace il surrealismo. Al metronomo con l’occhio di Man Ray crolla del tutto. Due ore a guardare quadri in una giornata tutta per me. Dopo la mostra mi faccio un giro in centro. Sbircio qualche vetrina ma nel frattempo per il pupo è già ora di pappa. Fuori da un bar - tavola calda vedo l’insegna ‘locale a misura di mamma’. Da un po’ sono entrati in scena i servizi pubblici non essenziali. Non è obbligatorio ma chi se ne dota ha degli incentivi dai Comuni per realizzare i lavori. Tra poco, dicono, sarà obbligatorio che, a seconda della grandezza della città e a seconda delle zone, ci siano tot servizi per mamme e bambini per tot chilometri o addirittura centinaia di metri. Dunque, nella tavola calda c’è una stanza con fasciatoio, scaldabiberon, scaldapappa. Al tavolo oltre al seggiolone mi danno minivassoio, salviette baby di carta, posatine usa e getta. Mangiamo tutti e due e poi di nuovo in giro. E’ tardi, ci incamminiamo verso la stazione. Di strada ci fermiamo alla biblioteca per bambini. Ci sono libri in tutte le lingue e per tutte le età. Compriamo un nuovo libro per la sorellina e filiamo via. Alle 16 siamo in stazione. Riprendiamo la macchina. Alle 16.30 siamo davanti all’asilo della sorellina. Alle 17 a casa. Treni puntuali, autobus pure.
Di vero in questo post c’è: una stanza delle coccole c’è in stazione a Ravenna, Modena, Bologna (magari anche nelle vostre città, segnalatemi dove). Un marsupio qualcuno te lo dà davvero se non ne hai uno, per esempio all’Acquario di Cattolica, la trovo un’iniziativa utilissima. Di libreria fornitissime per bambini ce ne sono (per fortuna, almeno questo) un po’ ovunque. Una delle più fornite che ho visitato è in centro a Bologna. Si chiama Giannino Stoppani.
L'immagine di questo post è del writer statunitense Keith Haring

p.s. da nessuno dei soggetti linkati percepisco contributi per la pubblicità. I link servono solo a rimandarvi a qualcosa di utile. Keith Haring, ahilui, ci ha lasciati da quel dì.

4 commenti:

Se per una mamma questa realtà è, per ora, una chimera, ummaginiamoci per un anziano...es. una nonna con nipotina. una nonna non meno arrabbiata Befi

sono completamente d'accordo. Dirò di più, per me certi servizi andrebbero oltre che garangtiti, inseriti in una carta dei servizi essenziali (più o meno perché giuridicamente non siamo in questa categoria) che indichi in città dove si trova cosa per i bimbi. Ahinoi, Befi, siamo messe male!!!!!!!!!!!!!!

ciao! vorrei tanto anch'io una città così. Ora sono in messico, qua sono molto più in dietro per tutto, ma per una mamma con un baby piccolo è molto più comoda rispetto a una Milano!

pensa, se anche in messico sono messi meglio di noi quanto a comodità!!! :-)

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