martedì 7 febbraio 2012

Bimbo fuori dall'asilo e babysitter troppo costosa: mai pensato a ragazze alla pari?

Il bambino resta fuori dalle graduatorie dell’asilo, una babysitter costa troppo, i nonni magari non possono occuparsi dei nipotini a tempo pieno. C’è chi per uscire dall’impasse ha scelto di lanciarsi nel mondo dell’au pair, ospitando ragazze che vogliono venire in Italia per imparare la lingua. Il costo mensile da affrontare è in media di qualche centinaia di euro (circa 70 euro a settimana) più vitto e alloggio. Un’esperienza che per qualcuno ha significato la svolta per tornare al lavoro.

PROVARE PER CREDERE. Laura è una mamma di tre bambini che già con l’arrivo del secondo si era vista messa all’angolo dalla sua nuova condizione di bismamma. “Per fortuna l’azienda per la quale lavoro aveva accettato di passare il mio contratto a part time - racconta -. All’inizio ho scelto di farmi aiutare da una baby sitter ma dopo poco io e mio marito ci siamo accorti che le uscite erano quasi più delle entrate. Praticamente non valeva neanche la pena lavorare. Nel frattempo stavamo cercando di cambiare casa. Ne abbiamo comperata una abbastanza grande. Una mia amica ci aveva parlato della possibilità di ospitare una ragazza alla pari. Il costo era davvero irrisorio. Così abbiamo deciso di provare. Io mi sono trovata davvero bene. Forse perché sono stata fortunata. L’unico problema è che devi cambiarne più di una perché vengono in Italia per un periodo limitato. Per me è stata una fortuna. Poi è arrivato anche il terzo figlio. Tutto sta a impostare dei turni, lasciandole qualche ora libera al giorno per uscire e fare la sua vita, permettendole di girare, farsi anche degli amici. Senza non so come avrei fatto a tornare al lavoro. Anche mia sorella alla fine ha fatto la mia stessa scelta”.

INCONVENIENTI
. L’altra faccia della medaglia è piena di incognite. Ci sono famiglie che ne cambiano svariate prima di trovarsi bene, ci si deve fidare a lasciare i bambini a una ragazza giovane, cercando di trovarne una predisposta a stare con i piccoli. E, soprattutto, bisogna avere lo spazio per ospitarle e tanta buona volontà per tenersi sempre in casa un estraneo, per quanto simpatico possa essere.

COSTI e TEMPI. Dal momento che la principale occupazione di un au pair è occuparsi dei vostri bambini, ci sono costi e tempi ben precisi sui quali si sviluppa il rapporto del giovane o della giovane con la famiglia che lo ospita. La ‘paghetta’ che riceverà varia da Paese a Paese. In Italia il regolamento prevede: demi pair (15 ore di lavoro a settimana, 1 giorno libero alla settimana, 120 euro al mese) demi pair plus (20 ore di lavoro, 2 giorni liberi interi più tre pomeriggi, 160 euro al  mese), au pair (30 ore di lavoro, 1 giorno libero intero, 2-3 pomeriggi e 3-4 sere libere alla settimana, 240 euro al mese), au pair plus (1 giorno libero intero, 3-4 sere libere, 300 euro al mese).

COME SI TROVANO. Uno dei siti più cliccati per questo tipo di ricerca è www.aupair-world.net, una sorta di punto di incontro virtuale tra domanda e offerta. E’ a questo sito infatti che Laura mi ha raccontato di esseri rivolta. Basta fare un’iscrizione e inserire il proprio profilo famiglia. Altrimenti c’è il sito www.culturcate.it, che fornisce anche un catalogo. Molto interessante è anche il portale europeo per la mobilità professionale (http://ec.europa.eu/eures/home.jsp?lang=it). Ancora più utile è la banca dati messa a disposizione dal coordinamento informagiovani Piemonte che indica numeri di telefono delle principali agenzie e associazioni che si occupano di aupair in Italia. Per vederle cliccate qui.

Nessuno dei soggetti citati in questa pagina ha in alcun modo sponsorizzato questo post.

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