sabato 4 febbraio 2012

Mamma, in classe con me c'è una zingara

Mi è capitato che un giorno Ricciolina tornando da scuola mi abbia raccontato che in classe sua c'è una zingara e che i suoi amici le stanno lontano proprio per questo.  Premetto che mia figlia non vive la diversità di qualsiasi forma come qualcosa di negativo, sia essa di colore, cultura  etc. Questo perché voglio che impari a vivere in comunità consapevole che il più delle volte siamo noi genitori a far notare le differenze, cosa di cui secondo me non c'è bisogno. In questo ci sarebbe da imparare tanto dai bambini. Ho notato che in altri Stati non è così, noi italiani viviamo alcuni aspetti della nostra società come dei limiti, con molta ansia. Questa bimba è sempre presente a scuola anche se non va benissimo, ma questo come noi adulti sappiamo è per colpa della cultura a cui appartiene. Io ho semplicemente risposto a Ricciolina che il significato di zingara è che appartiene a una cultura diversa dalla nostra, qual è il loro modo di vivere e che in classe non bisogna isolare nessuno ma bisogna vivere in comunità. Le ho spiegato che questa bimba si chiama Diana e non zingara: ovvio, io genitore non condivido il loro modo di vivere e non porterei mia figlia a casa loro, ma non per questo quella bimba non può fare comunità in classe o non deve poter giocare con altri bimbi. Alla fine non è colpa sua! Ho anche chiesto a Ricciolina: se isolassero te come fanno con lei tu ci rimarresti male vero? Lei mi ha risposto di sì. Dunque le ho detto di ricordarsi che Diana è una bimba come lei che ha bisogno di affetto e di poter vivere la sua età condividendola con gli altri. Io sono rappresentante di classe e andando alle runioni ho appreso dagli insegnanti che nelle scuole pubbliche che frequenta anche mia figlia ci sono molti bimbi di altre culture che sono molto bravi a scuola. Faccio un esempio: questi bambini imparano a scrivere ascoltando i suoni e non sbagliano il ch, i maestri dicono che quelli che sbagliano più frequentemente sono propio i bimbi italiani. Oggi sono contenta di mandare Ricciolina a una scuola elementare pubblica perché credo che i nostri figli debbano vivere in una comunità e non in un ambiente ovattato. Dobbiamo far vivere loro le realtà comuni in modo che imparino a far parte della società senza aver paura di affrontare le cose. Questo aiuta anche me ad affrontare i passaggi della vita  senza pregiudizi e condanne.


Scritto da Sole Ippocampo

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