lunedì 13 febbraio 2012

S.Valentino: se l’estetista è meglio di Cupido...

All’inizio ha fatto resistenza. “Ma va là, vorrai mica che ti dica cosa succede tra queste pareti?”. Eh sì, cara Nina, le ho risposto. Voglio proprio questo. Che tu mi racconti ogni richiesta più stramba che passa dalla cabina dove spelazzi tutte le donne che passano da qui. Ci ha messo un po’ poi, dietro spergiuri che non avrei mai rivelato la sua identità, ha capitolato. Nina non è un’estetista. E’ l’estetista. Quella che quando si sbottona ti fa capire davvero come gira il mondo oggi. Perché il pelo, dice lei, svela di tutto: tendenze, tradimenti, voglie di ripicca, tentativi di riprendersi l’amante perduto. Insomma, a seconda della richiesta di una cliente la Nina riesce a capire (“al volo, eh!”) come se la passa la signora che sta per mettersi nelle sue mani.

Causa bimbi urlanti non ho potuto fermarmi da Nina quelle sei o sette ore che avrei voluto per farmi raccontare tutti ma proprio tutti i dettagli dell’universo donna che passano di lì. Mi sono accontentata delle seguenti chicche da San Valentino.

DONNA 1. “Ciao Nina, tutto bene?”. Dieci secondi di sorrisi per sciogliere il ghiaccio. La cera è calda. “Accomodati pure”, le dice Nina che già ha capito che questa non sarà una cera all’inguine da una mezzoretta e via. Nemmeno a dirlo Donna 1 tira fuori dalla borsa un cuore di plastica rosso.
“Mi ci devi lasciare solo questo pezzo qua”, le dice. Nina sorride sorniona. Eh gà, capito bene. Donna 1 vuole essere depilata ad arte. Nina deve dare di spatola aggirando un cuore di plastica che preserverà quella parte di pelo che sarà il regalo di San Valentino di Donna 1 al suo innamorato. E gira di qua e gira di là, e strappa di qua e strappa di là, sto cuore, dice Nina, l’ha fatta sudare. Il risultato, però, è quello che conta. Sotto gli slip Donna 1 ha quasi un cuore che batte.

DONNA 2. Le cose si complicano. Eh, già. Donna 2 ha un fidanzato un po’ più esigente. Fa l’architetto. Stavolta Nina deve dare di cera con righello alla mano. La richiesta è la seguente: un triangolo con i lati uguali. “Sai Nina - è stata la spiegazione - il mio moroso è uno preciso. E se i lati non sono uguali se ne accorge. A San Valentino poi...”. Chi ha sposato un architetto o giù di lì stia in campana!

UOMO 1. (cosa fate quella faccia strana, anche gli uomini vanno dall’estetista). Entra timido ma convinto. La richiesta ha quasi gelato Nina. Depilazione totale. E quando dico totale, dico totale. Gambe, polpacci eh... Sì. Capito bene. Anche Nina ha pensato la stessa cosa: eh?
Causa scoperta che la ceretta abbatte il coraggio maschio a metà strada la richiesta è cambiata: “Dopo le gambe siamo a posto così”. E già, anche Nina lo ha pensato: “Eh, eh!”.

UOMO 2. “Per favore, signora Nina, faccia miracoli. Mi faccia un manicure che dopo non si veda che mi mangio le unghie. Sa, dà un senso di debolezza far vedere che si mangiano le unghie”. I pensieri di Nina: 1. che gentiluomo, e chi mi chiama più signora Nina? 2. Ma aveva prenotato per un massaggio, che si vergogna? 3. Mangiare le unghie dà un senso di insicurezza? E vedere che l’uomo che ti porta a cena a San Valentino usa lo smalto trasparente, no?

Per fortuna (di Nina) il San Valentino viene una volta all’anno.

2 commenti:

Letto ad alta voce in salotto. troppo figo

ah ah ah, grazie... bé, immagino che se c'era un uomo nella stanza al punto 3 si sia sentito un poco male solo al pensiero!

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