sabato 17 marzo 2012

Caro nonno, non è colpa mia è colpa della legge di Murphy!

Mi direte: a ridaje con la legge di Murphy. Avete anche le vostre ragioni ma se due volte su due, a distanza di 15 giorni, i bimbi ti si ammalano a ridosso di un viaggio vuol dire che a Murphy gli stai proprio lì.

E così, dopo settimane di programmazione, credevo di aver scelto il periodo più adatto per trascorrere un po’ di giorni nella soleggiata Puglia. A 48 ore dal mio arrivo, invece, mi rendo conto che Murphy, quel simpatico signore che un giorno ha sentenziato che ‘se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre ad una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo’, ce l’ha con me. Ora ne ho le prove. E le ha pure mio padre!

Quattro giorni prima della mia partenza alla Nanetta viene l’influenza. Virus intestinale. Vabè, mi dico, Murphy sarà distratto se in un giorno ce ne siamo quasi quasi liberati. Macché. Murphy s’era accucciato in un pertugio di casa mia, nascosto per bene prima di scatenarmi contro la potenza del suo assioma.

Dunque, non appena arrivata sul suolo natìo il virus intestinale che albergava nella Nanetta si è risvegliato più forte che mai: ha esternato la sua potenza sul binario cinque della stazione di Bari, cinque secondi dopo la nostra discesa dal treno.

Hai visto mai che con tre valigie, un passeggino carico con nove chili di un Topo biondo di buon appetito, la Nanetta indebolita dal virus e tre binari da attraversare utilizzando il sottopassaggio l’ascensore della stazione funzionasse. Credo che il nonno, seppure con tacito assenso costretto a trasformarsi in un facchino alle ore 23.30, in cuor suo abbia desiderato di rispedirci esattamente al luogo da dove eravamo arrivate. Chi potrebbe dargli torto.

Il primo giorno fila tutto sommato liscio. La Nanetta dà cenni di ripresa, in Puglia splende il sole. L’apparenza, però, non inganna il nonno che inizia a guardarci con fare circospetto. Aveva ragione.

Venerdì sera: pesa una settimana di duro lavoro. Che include anche la nostra discesa dal treno 48 ore prima. Il nonno si gode il meritato riposo sul divano. Ignaro che sono proprio questi i momenti in cui Murphy è solito colpire.
E così il Topo biondino inizia a dare segni di agitazione inconsulta. Per la fretta di arrivare nella soleggiata Puglia, non ho portato con me medicine. Ore 23. Sarà meglio che il nonno si armi di buona pazienza e vada in farmacia a prendere un antipiretico. Il virus della Nanetta decide di trasferirsi, in tutta la sua virulenza, nel corpo del cuginetto che avevamo invitato per fare festa tutti insieme. Per tutta la notte il nonno non chiude un occhio.

Quello che accadrà nei restanti giorni di permanenza nella soleggiata Puglia solo Murphy lo può sapere. Una verità, però, l’abbiamo compresa. Mentre il treno si allontanava dalla grigia Ravenna il viso di Gastone emanava una luce mai vista. “Caro nonno, e mo so c ... tuoi, beccati i pargoli, mia moglie e la legge di Murphy!”.

2 commenti:

maledetto murphy..il mio incubo peggiore!

Allora mal comune e mezzo gaudio! ;-)

Posta un commento