sabato 7 aprile 2012

Sanità pubblica? A Ravenna il privato costa meno e non si fa la fila!

Amanti delle regole, ligi al dovere, ossequiosi burocrati, fatevi da parte. Sto mondo non fa per voi. Oggi è uno di quei giorni in cui sono contenta di essere quella che sono: incasinata fino allo stremo, costretta a barcamenarmi tra duemila evenienze ogni giorno al punto da avere in cucina una lista di almeno 50 cose da fare. Tra queste, al punto 3, poi 7, poi 10, risalito ancora una volta al 3 c’è: consegnare autodichiarazione del reddito familiare all’Ausl.  E già, il modulo, secondo le regole del servizio sanitario regionale, serve a definire il ticket degli esami: quattro fasce, 0-50mila euro, 50-70, 70-100, oltre 100 mila euro. Se non consegni la dichiarazione  scatti nella fascia più alta e paghi 10 euro in più sul ticket della prestazione per ogni ricetta. Per fortuna che a questo mondo fatta la legge e trovato l’inganno. Mi presento all’accettazione dei laboratori di analisi, a Ravenna, per fare gli esami del sangue alla Nanetta biondina. Mi ricordo proprio allora di non aver consegnato ancora la dichiarazione. Bene, mi dico, salasso esami e accidenti alla lista delle cose da fare! Il conto è quello che è: “82 euro, signora, mi dispiace ma senza tagliandino...”. Vabè, rispondo io, le avessi fatte in libera professione almeno facevo prima.  “A dirla tutta signora - risponde il cassiere - è sempre in tempo. Le dirò di più, in libera professione spende 20 euro in meno e appena 7 di più della sua fascia di reddito”. Prendi e porta a casa!!!
 Un mese fa mi era successo qualcosa di simile. Alla prenotazione di un’ecografia mi è stato fatto notare che prenotando l’esame pubblico avrei pagato 49 euro e avrei dovuto aspettare 2 mesi, in libera professione me la davano in 3 giorni a 51 euro. Capito? Incasinate di tutto il mondo consolatevi. L’Italia è il Paese che fa per voi!

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